"Quando il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stato costretto a ricoverarsi - per una colica renale - ha scelto il "Policlinico Gemelli" dove è stato subito adeguatamente sistemato, è stato immediatamente sottoposto a tutti i controlli e ha incontrato numerosi colleghi che lo hanno assistito".
Beato lui, per carità, di fronte alla grandissima parte di cittadini romani ai quali non vengono garantite queste premure. I quali, cioé, devono aspettare anche giorni, prima di essere ricoverati, in barelle lungo i corridoi, devono aspettare mesi e mesi prima di poter effettuare un controllo anche urgente, devono continuare a sentirsi trattare come numeri e non come malati. A parte questo, tuttavia, una frase pronunciata, dal sindaco Marino, quando è stato dimesso: "Sono venuto a provare il livello della sanità laziale". Se l'ha pronunciata come battuta, poteva intelligentemente risparmiarsela. Se l'ha pronunciata perché convinto, dovrebbe allora ricoverarsi di nuovo, ma per controllare che cosa gli dice la testa. Ricoverare, però, non al "Policlinico Gemelli" e come sindaco: in altro ospedale romano qualsiasi e come un qualsiasi cittadino. Allora sì che potrebbe provare davvero il livello sella sanità laziale. Ed evitare di dire sempre più irritanti "marinate".
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