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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 4 aprile 2015

"Poste italiane", la Borsa degli affari e la borsa dei cittadini

"Poste italiane ha chiesto - all'Agcom (l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) - la reintroduzione della posta ordinaria con consegna entro quattro giorni".
Ma "Poste italiane" che fa? Prima reintroduce di fatto la consegna in mezza Italia, alle volte ben oltre i quattro giorni, anche di quella posta prioritaria, che dovrebbe arrivare il giorno dopo, e poi lo chiede ufficialmente all'Agcom? Non solo: per un servizio così pesantemente "segato", incredibilmente, ha chiesto anche, all'Agcom, di portare il costo del francobollo ad un euro. Tutto questo - tenta di giustificare l'amministratore delegato, Francesco Caio - perché occorrono tagli ai costi e maggiori entrate in vista della prossima quotazione di "Poste italiane" in Borsa: Economicamente, in teoria, corretto. Ma in pratica scorretto perché, per entrare nella Borsa degli affari, si mettono le mani nella borsa dei cittadini ai quali si peggiorerà ulteriormente, oltretutto, il già pessimio servizio.
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