"Provo dolore - si è cristianamente angosciato il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco - nel constatare che chissà perché certe indagini esplodano sempre in certe ore e in certi momenti della storia delle città e della Nazione. E' importante che ci siano accertamenti rapidi per arrivare alla verità delle cose e non soltanto ai sospetti".
Più che giusta e santa angoscia. Resta però la curiosità di conoscere perché il cardinale Angelo Bagnasco abbia ritenuto confessarla "urbi et orbi" soltanto in occasione delle recente iscrizione nel registro degli indagati, per i reati di omicidio e di disastro colposi, della candidata pd alle regionali della Liguria, Raffaella Paita. E non anche, insomma, quando interventi della Magistratura - non pochi e nemmeno per ipotesi di reato così pesanti - si sono abbattuti, in passato, su altri personaggi politici, ma anche non politici. Forse, chissà, il cardinale Angelo Bagnasco, tutte quelle altre volte, era caduto in una crisi mistica e non se n'era accorto.
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