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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 3 aprile 2015

La "faccia tosta" di protestare

"Una quindicina di ragazzi fra i 15 e  i 16 anni - in gita scolastica da Cuneo a Roma - si sono dati appuntamento, dopo la cena, in una stanza dell'albergo che li ospitava, e, dopo avere riso e scherzato come normale, hanno poi preso di mira un loro compagno, lo hanno completamente denudato e depilato, infine lo hanno decorato con una manciata di caramelle. Il tutto ripreso con un cellulare e, una volta tornati a Cuneo, il tutto riversato su "Whatsapp"".
La loro sfortuna è stata che su quel "Whatsapp" sia incappato anche qualche professore e, di qui, la decisione della scuola di sospenderli fino a 15 giorni con un bel quattro in condotta. Immediata, però, la reazione dei genitori dei 15 "bravi ragazzi". I quali hanno accusato la scuola di avere assunto un provvedimento troppo severo solo per uno scherzo. Ma la scuola non ha fatto un passo indietro in quanto - ha spiegato il preside - siamo dovuti intervenire con fermezza per far capire quali siano i limiti che non vanno superati e le norme che vanno rispettate. Tutto quello, insomma, che i genitori dei 15 "bravi ragazzi" non sono riusciti a far capire loro fino ad oggi. E adesso hanno anche il coraggio di protestare.

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