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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 1 aprile 2015

Vergogna in Val d'Aosta

"Tutti i consiglieri regionali della Valle d'Aosta - giustamente rinviati a giudizio per avere utilizzato danaro pubblico per spese personali - sono stati invece assolti dal Tribunale".
Quello che stupisce e indigna ancor più, comunque, è la motivazione dell'assoluzione dal reato e, dunque, il fatto che non debbano nemmeno restituire gli oltre 600 mila euro non loro, ma spesi per fatti personali loro. La motivazione, infatti, è che "è venuto a mancare l'elemento soggettivo del reato". Che, tradotto dal giuridichese stretto al papale papale, significa essere venuta a mancare la consapevolezza, da parte dei consiglieri regionali che, così comportandosi, stavano compiendo qualcosa di illegale. Bambinelli innocenti, insomma, senza ancora la facoltà di distinguere fra il bene e il male, fra il lecito e l'illecito. E non adulti, quindi, chiamati in una Istituzione. Nella quale, se non si conoscono le leggi che già ci sono, come si fa ad emanarne delle nuove? Ma non fa niente, poveri maggiorenni di età, ma piccolini di comprendonio. Ove dovessero emanare qualche normativa "al di là", ci potrebbe essere sempre il Tribunale di Aosta, magari, a mandarli assolti perché non consapevoli di quanto fatto. Cittadini della Valle, state sereni.
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