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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 10 aprile 2015

Palazzo di Giustizia di Milano 2

"I magistrati sono sempre in prima linea - ha commentato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - e ciò li rende particolarmente esposti: per questo va respinto ogni discredito nei loro confronti".
Due osservazioni, però, con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica. La prima: il discredito,  che pure c'è, non è tuttavia contro i magistrati tutti, ma nei confronti di quelli che con certi loro comportamenti - basta sfogliare le cronache di ieri e di oggi - se lo sono procurato e se lo procurano giustamente e ai quali dovrebbe essere fatto un discorso, un rimprovero, un ammonimento proprio a loro. La seconda: nel dramma di Palazzo di Giustizia a Milano ci sono state cinque vittime (tre morti e due feriti gravi), ma a cadere sotto i colpi dell'omicida è stato sì un magistrato, però anche un avvocato e un coimputato nel processo e a rimanere feriti gravemente un altro coimputato e un testimone. L'azione, insomma, non di uno che ce l'avesse in particolare con l'intera Magistratura, ma di un uomo uscito di senno sconvolto dall'ossessione - come ha confermato, anche, un suo ex difensore - che il mondo intero ce l'avesse con lui.
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