"Ultimo clamoroso caso di camaleontismo - ad esempio, quello del senatore Denis Verdini".
Nei suoi messaggi inviati di volta in volta a Silvio Berlusconi, quando il Denis militava ancora in "Forza Italia", aveva testualmente scritto fra l'altro: "Renzi è uno che, tolta la rottamazione, non si sa cosa sia. Fin qui è stato un perfetto trasformista... La segreteria del Pd non è un mirabile cenacolo di Pico della Mirandola, ma solo un gruppetto di segretarie e segretari... La vice Debora Serracchiani studia faziosità da Rosy Bindi... Marianna Madia, così giovane, eppure con una lunga vita politica per avere già girato tutte le correnti del partito... Federica Mogherini la solita solfa gné gné pacifismo-femminismo-europeismo... Maria Elena Boschi bella è certamente bella, più adatta però al tema forme che al tema riforme". E così via dipingendo. Finché un bel giorno, però, si è pentito di avere fatto il pittore per Silvio Berlusconi e se n'è andato altrove a dipingere Berlusconi per altri. Nuove tele, nuovi pennelli, nuovi colori. E nuovi committenti dai quali attendere prebende. Più ricche e sicure prebende.
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