"Monsignor Nunzio Scarano - accusato di voler far rientrare dalla Svizzera, con un jet privato, 20 milioni di euro e di avere dichiarato ingiustamente che l'ex agente dei Servizi Giovanni Maria Zito, dopo avere fallito l'operazione, si sarebbe trattenuto i 200 mila euro versatigli per portarla a termine - ha conosciuto la sentenza dei giudici: assolto dall'accusa di corruzione, perché "il fatto non sussiste", e condannato a due anni di reclusione (pena, però, sospesa) per l'accusa di calunnia nei confronti dell'ex agente Zito".
Cioé? L'evidente corruzione, nonostante i palesi dei fatti accertati, non sarebbe sussistita? E, però, monsignor Scarano avrebbe accusato ingiustamente l'ex agente Zito di non avergli restituito i 200 mila euro della corruzione, tanto da essere per questo condannato (anche se con la pena sospesa)? Le vie del Signore - come si è sempre detto - sono infinite. Ma, evidentemente, infinite sono anche quelle di certa Magistratura. Amen.
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