"Anche il restauro dell'aula "Giulio Cesare dove, nel prestigioso Palazzo Senatorio, si riunisce il Consiglio comunale - come accertato da nuove indagini - era stato aggiudicato, nel 2010, a quel Fabrizio Amore il quale è uno tra i più indegni protagonisti del caso "Mafia capitale"".
Gli era stato aggiudicato grazie ad un bando ritagliato e cucito su misura per lui, con un tocco finale di quel Maurizio Anastasi, direttore dell'Area tecnica territoriale della Soprintendenza capitolina. Ora i due sono stati arrestati per turbativa d'asta, ma l'episodio - anche se di minore "intensità economica" rispetto a tanti altri già scoperti - non può non rivelarsi come emblematico del potere sfrontato di "Mafia capitale" e di quanti, per danaro, l'hanno vergognosamente favorita. "Roma - si sono sentiti gloriarsi, nelle intercettazioni dei carabinieri, i "boss" mafiosi - è ormai nostra". Vero, se erano riusciti a violare anche la sacralità di un luogo come l'aula "Giulio Cesare". Sotto gli occhi della solenne statua dell'imperatore romano . Che, pur nella freddezza del suo marmo, avrà avuto un fremito d'ira e di ripugnanza.
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