"Silvio Berlusconi - considerate le insistenze di due suoi ascoltatissimi come Gianni Letta e Fedele Confalonieri - avrebbe infine deciso, seppure con non troppo entusiasmo, di riavvinarsi al "premier" Renzi. Tanto è vero che il senatore "forzista" Paolo Romani si è già incontrato con il suo collega pd Luigi Zanda per far sapere, al Matteo, la disponibilità a rinnovare un patto. Anche se con alcune condizioni: che Renzi cambi davvero "verso" in generale e, in particolare, che accetti di reintrodurre il Senato elettivo e di modificare la nuova legge elettorale in modo da assegnare il premio di maggioranza alla coalizione e non alla sola lista.
"Visto che Renzi è odiato dal suo partito dove ho l'impressione che stiano lavorando per farlo cadere - ha spiegato la "mossa" Berlusconi - il mio è un atto di generosità". "Quello di Berlusconi - ha replicato subito Renzi - è stato, visto che lui si è accorto di avere commesso un grave errore lasciando il "Patto del Nazareno", è un atto di contrizione". Generosità, allora, o contrizione? Ma, in ogni caso, come reagirebbero le minoranze pd a sinistra e Matteo Salvini a destra? C'è, quindi, un pericolo: che l'eventuale nuovo "Patto del Nazareno" finisca per rivelarsi una "Via crucis del Nazareno". Per Berlusconi, per Renzi o per tutti e due.
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