"Siamo arrivati, c'era un bordello - ha detto, ad una "troupe" di "TgCom24", uno dei "bravi ragazzi incappucciati" - e abbiamo spaccato un po' di roba. Perché questa è la protesta e alle proteste si fa bordello. E' giusto così. Noi dobbiamo far sentire la nostra voce. Se non lo capiscono con le buone, lo capiranno in altro modo. E' stata una bella esperienza".
Il "bravo ragazzo incappucciato", anzi quasi ragazzino - come è stato possibile vedere prima che lui o qualcuno di casa rendesse irrintracciabile il suo profilo - si chiama Mattia Sangermano. Come sarebbe bello sapere se sua madre, prima di farlo sparire da internet, lo abbia riempito di botte come quella fenomenale mamma americana che, trovato il figlio ad una manifestazione non pacifica, lo ha riportato a casa a suon di sganassoni. Fregandosene del "Telefono azzurro", dei garantisti ipocriti, degli psicologi fuori dalla realtà, di qualche Laura isterica. Ma, obiettivamente, chiedendosi anche in che cosa abbia sbagliato nel titare su un figlio così.
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