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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 2 maggio 2015

Gli incidenti di Milano 1

"Erano circa un migliaio - a contestare violentemente l' "Expo" di Milano - in maggior parte italiani, ma anche francesi, tedeschi e spagnoli, tutti "anarchici anticapitalisti". Sono arrivati dentro la città con il casco, con il cappuccio in testa o con la maschera sulla faccia, con i pantaloni da motociclista, con le scarpe nere da corsa, molti con le protezioni antigas. Hanno oscurato tutte le telecamere che avrebbero potuto contribuire ad identificarli, poi hanno cominciato a marciare contro la polizia armati di bottiglie incendiarie, bombe-carta, fuochi d'artificio, petardi, spranghe di ferro, martelli, bastoni e pietre. E, durante i loro tragitti, hanno bruciato e rotto vetrine di banche, di finanziarie, di sportelli postali, di agenzie di viaggio, ma anche di negozi di abbigliamento e di alimentari, più numerose auto in sosta, hanno distrutto semafori e cassonetti dei rifiuti, hanno lanciato uova contro una bandiera italiana esposta ad un balcone, hanno divelto cartelli stradali e imbrattato i muri con lo "spray". Ma, soprattutto, hanno ferito undici poliziotti. Il tutto in una perenne nuvola di fumogeni per non farsi individuare, nuvola che hanno poi intensificato nel momento in cui si sono stancati, si sono spogliati del loro abbigliamento identificativo e delle loro armi, si sono confusi tra la folla sgomenta dei milanesi e se ne sono andati, tranquillamente, sui mezzi pubblici".
Ma la polizia schierata in forze? L'ordine è stato di presidiare i punti strategici, ma di non reagire. Non attaccare. Non disperdere. Cosicché, alla fine, gli arresti in flagranza, su un migliaio di mascalzoni violenti, sono stati chi dice cinque chi dice dieci. Mentre altre posizioni "sarebbero al vaglio". E dunque - come di solito avviene - il "vaglio" ne assolverà una buonissima parte. Mezza Milano, insomma, a ferro e fuoco e però, come sembra, i colpevoli che saranno rinviati a giudizio si conteranno, tutt'al più, sulle dita delle due mani. O magari - si spera - questa volta no.
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