"Credevo in un percorso di riforme per l'Italia - ha picconato, al "Salone del libro" di Torino, lo scrittore Roberto Saviano - e invece niente è cambiato".
Un'altra bordata, dunque, contro quel "premier" Renzi il quale continua invece a sostenere che in Italia, finalmente, tutto sta cambiando. Ma non è finita qui. "In Italia - ha affondato ancora Saviano - chi critica viene considerato un disfattista come ai tempi del fascismo". Altro che "gufate", insomma, ma l'accusa di considerare le critiche - come ai tempi di "lui" - un attentato al regime. L'augurio, allora, è che il "premier" Renzi prenda atto delle parole dello scrittore e non si limiti al suo solito, irridente, inopportuno "Saviano chi?".
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