"Le nuove nomine nei "Tg" della Rai rappresentano una decisione che risponde unicamente a logiche di occupazione governativa del servizio pubblico in forme per certi versi inedite e in contrasto con il principio costituzionale del pluralismo culturale e politico".
Non sono parole di esponenti del centrodestra - i quali, comunque, ne hanno pronunciate di simili - ma di due dei tre componenti pd della Commissione di vigilanza Rai: Miguel Gotor e Federico Fornaro. E non le sole, più o meno forti, all'interno del Pd. Dove si è giunti a commentare che un fatto così non si era verificato neppure ai tempi di Silvio Berlusconi. E dove il vicesegretario Guerini è sfuggito ai cronisti, in evidente imbarazzo, biascicando un "Chiedetelo al Governo". Matteo, insomma, ha sì completato la "renzizzazione" della radiotelevisione pubblica, ma con qualche ferita. Anche se lui non vede ferite, ma soltanto graffietti insignificanti. Una spruzzatina di "chissenefrega" e tutto guarito. Alla prossima. Alla prossima "renzizzazione".
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