"Undici religiosi cattolici dello Sri Lanka - invitati dall'arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, e per i quali era stato garantito per iscritto che ogni spesa di vitto, alloggio e ritorno in patria sarebbe stata sostenuta dalla Diocesi - non hanno però ottenuto il visto dall'Ambasciata italiana a Colombo".
Forse, considerato quanto continua ad accadere, gli undici religiosi cattolici hanno sbagliato a fare il loro passo secondo le norme: sarebbe stato sufficiente arrivare illegalmenete, su un barcone, in una qualsiasi costa siciliana. Per poi proseguire in treno, come tanti altri immigrati clandestini, fino a Trieste.
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