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"Dopo i "portasfiga" che ci avevano dato per morti - ha insistito, rispondendo a Matteo Salvini nella trasmissione "Di Martedi" su "La 7", il segretario del "Nuovo Centro Destra" e Ministro dell'Interno, Angelino Alfano - dopo ogni elezione lui dice sempre che noi non ci siamo più e, invece, noi siamo sempre qui".
Angelino Alfano, però, finge di non saper fare evidentemente i conti. Nelle sette Regioni dove si è votato dovevano essere eletti, complessivamente, 270 consiglieri, il "Nuovo Centro Destra" è arrivato alle urne con già pochi 27 onsiglieri uscenti e, domenica scorsa, è riuscito a racimolarne appena 3. E' sempre presente, sì, ma con un disastroso "io, mammeta e tu". Non è morto, sì, ma in stato ormai comatoso. Tanto è vero che l'Angelino, che finge di essere somaro in matematica, ma che invece sa benissino che due più due fa quattro e quattro più uno fa cinque, ha cominciato perfino ad abbassare i toni nei confronti della "Lega nord" e ad annunciare che resterà al Governo per l'approvazione delle riforme e poi si vedrà. L'Angelino insomma, per non morire prima o poi solo, ha già cominciato a virare la rotta del suo gommone in avarìa per accreditarsi, almeno come bravo mozzo, nel nuovo vascello del centrodestra al varo del quale sta lavorando - sperando di arrivarci - l'ammiraglio Silvio Berlusconi. Buona navigazione a tutti. Se, beninteso, l'intenzione è quella di navigare nel pacifico mare della democrazia.
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