"La signora Gabriella Serangeli - a Cesano - sta camminando lungo il marcipiede quando un camion, uscendo dal parcheggio senza neppure rispettare lo "stop", la investe e la uccide. E l' "Axa", l'assicurazione del camion, propone di pagare soltanto la metà di quanto da lei dovuto per "un evidente concorso di colpa": perché l'autista ha sì investito ed ucciso la donna, ma perché non ha potuto vederla in quanto alta soltanto un metro e mezzo".
Un metro e mezzo di di altezza di una persona, dunque, incredibilmente portato a sostegno di una sua colpa. Molte assicurazioni ne fanno e ne tentano tante, per sborsare quanto dovuto, ma l' "Axa", per il triste "caso" di Cesano, ha davvero superato ogni limite di cinismo e di decenza. Ora, però, si è indignata perfino la Procura che, invece, ha rinviato a giudizio l'autista per omicidio colposo. Per cui, a sentenza emessa, la "brava assicurazione" sarà costretta a versare, agli eredi della povera signora Gabriella Serangeli, quanto dovuto. A prescindere dai suoi criteri metrici. E dei suoi codici sgualdrinaleschi.
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