"Quattro atlete quindicenni di canottaggio - nello Stato indiano del Kerala - si sono avvelenate mangiando i frutti dell' "Othalanga", una pianta conosciuta come "l'albero dei suicidi", una è morta e le altre tre sono state ricoverate in gravissime condizioni".
Ma perché quella terribile decisione? In un messaggio lasciato con la firma di tutte e quattro - si è saputo - perché sottoposte "a torture fisiche e mentali, a pressioni e a molestie". Il Ministero dello sport non poteva che annunciare l'avvio di una inchiesta. L'augurio è che il Ministero dello sport, sull'inquietante "caso" delle quattro ragazzine, sia però più veloce della Magistratura sul vergognoso "caso" dei due marò italiani. Altrimenti, per sapere esattamente il perché della decisione drammatica delle quattro giovani atlete ed accertare eventuali responsabilità di qualcuno, potrebbe andare a finire verso il 2020. Un altro capitolo dell'India delle vergogne.
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