"Il Governo italiano - secondo quanto pubblica oggi il "Corriere della sera" - ha deciso di abbandonare la fallita via diplomatica con l'India, sul "caso" dei due nostri marò, e di procedere sulla via dell'arbitrato internazionale. Di chiedere cioè, all'Aia, dove andrà finalmente celebrato il processo: se in Italia (come dall'Italia sostenuto) se in India (come sostenuto dall'India) o in un Paese terzo".
Ora, però, alcune domande. La prima: perché i Governi succedutisi in questi ultini tre anni, visto l'atteggiamento vergognosamente dilatorio di Nuova Delhi, hanno insistito a trattare - prendendo sempre schiaffi in faccia - e non si sono subito rivolti al Tribunale dei diritti dell'Aia? La seconda: perché il Governo Renzi, presa finalmente la giusta decisione, attenderà almeno un altro mese e mezzo - come si è saputo - prima di formalizzare la richiesta e non la formalizza ormai subito? La terza: quanto tempo dovrà poi trascorrere prima che che il Tribunale dei diritti dell'Aia decida sul "caso"? E, insomma, quanto dovranno rimanere ancora agli arresti preventivi, senza neppure lo straccio di una imputazione, i due marò Massimo Latorre e Salvatore Girone? I più dei tre anni già trascorsi, ediventemente, non vengono considerati - e continuano a non esserlo - una infame vergogna non solo dall'India: anche, purtroppo, dall'Italia.
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