"Con l'arrivo dell'estate - ha denunciato il segretario del Sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli - il
Ministero degli Interni ci ha consegnato solo due "polo" per ogni agente (troppo poche per chi è costretto a girare le città in "volante" e a fare pattugliamenti sotto il sole). Per non andare in giro sudati e sporchi, così, abbiamo stipulato un accordo, con un produttore di "polo", dal quale le acquisteremo, a nostre spese, per 9 euro e 90 centesimi anziché il doppio circa di quanto si pagherebbero in un negozio di articoli militari. E chissà quale differenza con quanto viene speso dal Dipartimento della pubblica sicurezza che ci lesina".
Tutto proveniene dal fatto - ha voluto ricordare sempre Gianni Tonelli - che, mentre nel 1992 la Polizia di Stato aveva come risorse per il vestiario l'equivalente attuale di 90 milioni di euro, dal 2014 la risorsa è scesa, addirittura, a meno di 16 milioni. E c'è da aspettarsi, continuando così, che alla fine ci verranno forniti, anche, solamente una camicia, un paio di pantaloni e una giacca. E che, dopo la benzina per le auto di servizio, saremo costretti a comprare, a nostre spese, perfino i proiettili delle pistole. Una denuncia, dunque, più che clamorosa ed inquietante. Che, tuttavia, continua a non essere recepita dal "Governo tagliatore". "Tagliatore", però, di quello che gli pare e gli fa comodo. E non a molto di quanto pur annunciato. Che gli agenti si arrangino, allora. E che i cittadini, i quali dovrebbero poter contare su una Polizia di Stato in piena efficienza e in ordine specialmente in tempi poco rassicuranti come questi, si arrangino pure loro. E si preparino ad incontrarsi, magari, con agenti sudati e sporchi e che, se non avranno giustamente voluto acquistare a proprie spese i proiettili, nella fondina avranno soltanto pistole ad acqua.
.
Nessun commento:
Posta un commento