"Nella "fatwa 68" dello Stato islamico - trovata in un documento delle forze speciali americane in Siria orientale, nel maggio scorso, e resa nota, in questi giorni, dall'agenzia "Reuters" - si legge, fra l'altro, che "la vita di un apostata e i suoi organi non devono essere rispettati e possono essere presi impunemente". Come sia lecito, in particolare, espiantare organi da un prigioniero in vita non musulmano e anche se ciò dovesse comportare la sua morte".
Dopo le decapitazioni, le uccisioni sul rogo, le stragi con i "bambini bomba", gli stupri, le devastazioni, il traffico di "schiavi", di armi e di reperti archeologici, ecco, dunque, il traffico di organi umani. Qualcuno, fra quelli che vorrebbero affrontare i selvaggi dell'Isis con colloqui di pace e non con le armi, ci starà, ora, forse ripensando. Il suo buon cuore, proprio perché buono, potrebbe valere e fruttare molto di più sul mercato degli organi umani avviato dai selvaggi dell'Isis.
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