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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 13 dicembre 2015

La beffa dell'aiutino

"Dopo la drammatica perdita, da parte dei clienti della "Banca Etruria", dei risparmi di tutta la vita - infatti - sta cercando di provvedere il Governo".
Neanche questa volta, comunque, con danaro pubblico (proibito, anche in questo caso, dall'Unione europea), ma con i soliti fondi dell'accantonamento bancario di riserva. In che modo? Con un emendamento alla "Legge di stabilità". Per risarcire chi? Solo i più poveri. Con quale somma? Il 30% circa di quanto perduto. Con quali modalità? Ancora da definire, ma già si sa tante. Con quali tempi? Lo conosce solo Iddio. Come dire insomma, nel solito significato renziano, obbligazionisti "state sereni". E non prendetevela, se i nuovi dirigenti della "Banca Etruria" - così come i dirigenti delle altre tre banche fallite e subito salvate - cominceranno a precepire, loro da subito, complessivamente due milioni e 400 mila euro l'anno.
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