"Dopo la drammatica perdita, da parte dei clienti della "Banca Etruria", dei risparmi di tutta la vita - infatti - sta cercando di provvedere il Governo".
Neanche questa volta, comunque, con danaro pubblico (proibito, anche in questo caso, dall'Unione europea), ma con i soliti fondi dell'accantonamento bancario di riserva. In che modo? Con un emendamento alla "Legge di stabilità". Per risarcire chi? Solo i più poveri. Con quale somma? Il 30% circa di quanto perduto. Con quali modalità? Ancora da definire, ma già si sa tante. Con quali tempi? Lo conosce solo Iddio. Come dire insomma, nel solito significato renziano, obbligazionisti "state sereni". E non prendetevela, se i nuovi dirigenti della "Banca Etruria" - così come i dirigenti delle altre tre banche fallite e subito salvate - cominceranno a precepire, loro da subito, complessivamente due milioni e 400 mila euro l'anno.
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