"L'Ufficico parlamentare di bilancio - è la sconfortante notizia - non ha convalidato, per intero, le previsioni economiche del Governo. Non solo: sia la Banca d'Italia che la Corte dei conti hanno stimato che le somme non tornano, anche perché si è prevista una crescita troppo ottimistica".
Per il "premier" Renzi, però, soltanto uno stormo di gufi. Lui infatti, pur senza un euro in cassa, continua ad annunciare manciate di provvedimenti che costano. Perfino quel ponte sullo Stretto di Messina che, quando avrebbe voluto realizzarlo Berlusconi, lui insorse affermando, magari giustamente, che si sarebbe dovuto pensare prima alle case per i terremotati e alle scuole minacciate dai crolli. Un'altra testimonianza, evidentemente, che, quando si è alla ricerca disperata di voti, non si bada alla propria faccia di bronzo. Ma, soprattutto, ad annunciare provvedimenti e spese senza alcuna copertura. Tanto, eventualmente, non sarebbero a carico del Governo, ma dei sempre più tartassati cittadini.
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