"La Corte d'appello di Milano - ribaltando la sentenza di primo grado - ha assolto i vertici dell'azienda "Fibronit", produttrice di elementi in amianto per l'edilizia, i quali erano stati rinviati a giudizio con l'accusa di avere causato, tra dipendenti e abitanti, la morte di novanta persone. E ha cancellato, anche, i risarcimenti da riconoscere ai parenti delle vittime. La motivazione: il fatto non ha costituito reato".
Una Corte d'appello, dunque, ne ha insegnata un'altra: che causare la morte per amianto di novanta persone non costituisce reato. E che i familiari delle vittime non hanno diritto nemmeno ad un euro per un fiore sulla tomba dei loro cari uccisi "legittimamente". Il tutto, comunque, non certo in nome del popolo italiano.
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