""Aiutateci ad aiutare" - la scritta sui "cassonetti gialli" nei quali i romani possono depositare i loro abiti usati per le persone bisognose - ma, alla fine, l'Antitrust ha scoperto che il tutto è servito ad aiutare non le persone bisognose, ma, con la connivenza dell'Ama, due consorzi affidatari: il "Sol.co" e il "Bastianini"".
"Sol.co" e "Bastianini", infatti, hanno realizzato un'incredibile fortuna. L'Antitrust ha appurato che, di ben sei tonnellate di abiti raccolti, il 5% è finito in discarica, il 45% è stato rivenduto in Africa, in Sud America, nell'Est europeo, nel Sud-est asiatico, il 15% (se ritenuto ancora "alla moda") addirittura in Italia, il restante 35% riciclato in imbottiture, tappetini e stracci per pulire. Nemmeno un calzino, perciò, alle persone bisognose. Ma tanto che fa? "Sol.co" è stata multata per 100 mila euro e "Bastianini" per appena 10 mila euro che sono una bazzecola, evidentemente, difronte a quanto messo in cassa con il vergognoso e cinico mercato. E l'Ama distratta, a sua volta, è stata multata di 100 mila euro che sono, alla fine, un altro carico sulle spalle dei cittadini. E, dunque, tanti saluti, tanti "chissenefrega" e tante grazie, ai romani inconsapevoli, da chi, con i "cassonetti gialli", è stato aiutato ad aiutarsi. Ingannevolmente e illecitamente. Nell'ambito di quella più ampia e scandalosa organizzazione "Mafia capitale". Perché - tanto per capire - il presidente del Consorzio "Sol.co", Mario Monge, è stato già arrestato, tempo fa, per essere uno dei protagonisti di quella organizzazione. Roma "caput mundi"? Una volta. Oggi "caput mali". Tradotto: del malaffare.
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