"Quarant'anni, marocchino, senza dimora e con precedenti, è stato arrestato dai carabinieri - in via degli Aceri a Roma - per avere rubato una borsa da un'auto in sosta e per avere danneggiato altre auto nel tentativo di aprirne le portiere. Processo con rito direttissimo, la mattina dopo, e subito rimesso in libertà".
Il marocchino quarantenne ha apprezzato. Ma non per ripromettersi di fare il bravo: per avere avuto la possibilità, invece, di continuare il suo "lavoro". I carabinieri, infatti, lo hanno arrestato di nuovo, appena ventiquattr'ore dopo, mentre stava forzando e danneggiando le portiere di alcune auto in via dei Glicini e, cioé, a poche centinaia di metri dov'era stato sorpreso la prima volta. Ora, di nuovo, sarà processo con rito direttissimo. Ma il marocchino quarantenne non è apparso preoccupato. E' convinto che i giudici lo rimettano in libertà così da poter riprendere, ancora, il suo "lavoro". Magari in via delle Azalee. Perché evidentemente, oltre a piacergli di rubare, gli piacciono anche le essenze arboree e floreali. E, forse, è per questa sua sensibilità che i giudici decidono di non trattenerlo in una cella senza neppure un fiore. O un bonsai.
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