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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

lunedì 14 settembre 2015

L'annunciato "flop" del "Tfr" in busta-paga

"Il Governo aveva ipotizzato - nella sua relazione tecnica sulla legge di stabilità - che la richiesta del "Tfr" in busta-paga avrebbe potuto interessare il 40-50% dei sette milioni di  lavoratori dipendenti".
Ipotesi del tutto sballata. I lavoratori dipendenti che hanno richiesto il "Tfr" in busta-paga - secondo una rilevazione dei Consulenti del lavoro - sono stati appena lo 0,83%. E, cioé, 8.420 su sette milioni . Comprensibile, se si tiene presente che  quel "Tfr" richiesto in busta-paga sarebbe stato tassato con aliquote ordinarie che avrebbero potuto raggiungere anche il 62%. Se si tiene presente, cioé, che le eventuali urgenti necessità dei lavotori dipendenti avrebbero dovuto scontare il cinico ricatto di uno Stato usuraio. Vergognosamente, incredibilmente usuraio.
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