"Battista Battaglino - proprietario di una piccola vigna a Castellinaldo d'Alba - ha invitato quattro amici per raccogliere con lui, tra qualche fetta di pane e salame e un bicchiere di vino, i grappoli della sua uva. Una "scampagnata" allegra come tante, da sempre, nelle campagne di tutta Italia. Ma, ad un certo punto, Battista e i suoi quattro amici si sono trovati circondati da carabinieri e funzionari dell'Ispettorato del lavoro. "E no - il reato - questo è "lavoro nero", altro che "scampagnata". E giù 19 mila e 500 euro di multa (ossia tre mila e 900 euro ciascuno)".
"Qui la gente si aiuta - ha cercato di intervenire il sindaco Giovanni Molino - si spacca la schiena su queste colline ed è assurdo che un uomo come Battista Battaglino, che manda avanti questi pochi filari da solo, con grande sacrificio, venga addirittura trattato come un evasore. E' pazzesco che debba pagare una multa del genere". Ma non c'è stato nulla da fare. I funzionari dell'Ispettorato del lavoro sono stati inflessibili. Inflessibili e ridicoli. Soprattutto se si considera che, al Sud, migliaia di persone vengono davvero sfruttate ogni giorno, nei campi, e i funzionari dell'Ispettorato del lavoro si guardano bene dall'intervenire. O sono costretti ad intervenire, magari di malavoglia, soltanto quando qualche giornale denuncia un caso. E, dunque, i veri "signori del lavoro nero" non sono le centinaia di "caporali" nelle campagne del Sud, ma, a Castellinaldo d'Alba, Battista Battaglino e i suoi quattro amici in vigna. L'Italia dei pomodori e dell'uva, ma, soprattutto, l'Italia dei cachi, delle mele bacate, del "mellone uscito bianco". L'Italia della pizza e fichi.
.
Nessun commento:
Posta un commento