"Mentre il Governo - per il prossimo anno - ha stimato la crescita del Prodotto interno lordo all'1,4 per cento, l'agenzia americana "Moody's" lo ha previso, nel suo rapporto "Global macro outlook", intorno ad un massimo dell' 1 per cento. Perchè - ha motivato - "non ci sono prove di un deciso aumento degli investimenti, della produttività e dell'occupazione e che, quindi, le riforme strutturali abbiano alzato il potenziale di crescita"".
Ma come? Se il Governo italiano, suffragato seppure in parte dall'Istat, va dicendo che la nostra economia ha imboccato la strada della ripresa? Inevitabili, allora, le domande: non sanno fare i conti e le previsioni il Governo italiano e l'Istat oppure "Moody's"? Sorge il sospetto, questa volta, sulla seconda. Che, piacendole molto speculare sulla nostra economia e sui nostri Esecutivi, non sarebbe la prima volta a dipingerci a tinte fosche. Ne ha saputo infatti qualcosa, ai tempi della sua Presidenza del Consiglio, anche Silvio Berlusconi". Che, se non ha avuto tanti gufi, ha invece avuto, tra i tanti sciacalli, anche "Moody's". L'attuale "premier" Matteo Renzi farebbe bene a non essere troppo sereno.
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