"Il "premier" Renzi - nel Consiglio dei Ministri di ieri - ha deciso che il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sia da oggi sotto tutela. Ed essendo quello che è, con ben tre badanti: la "renzinianissima" Silvia Scozzese a gestire il debito capitolino, il prefetto Franco Gabrielli a cogestire tutto il resto, il severo Raffaele Cantone alla supervisione degli appalti per i pochi lavori ancora possibili per il Giubileo straordinario praticamente, ormai, alle porte".
Niente commissariamento per mafia del Comune di Roma, quindi, ma commissariamento per inettitudine del sindaco lasciato formalmente in carica. Una furbata per evitare elezioni anticipate dall'esito incerto per il Pd, ma per cercare di non perdere completamente la faccia non solo con i romani. E Ignazio Marino? Lui sempre là, nei lontani Caraibi, come se tutto non lo riguardasse. E però, tra una immersione e l'altra, a far sapere di essere felicissimo di quanto deciso a Palazzo Chigi. Bravo: senza un filo di dignità, dunque, oltre che senza una minima capacità di governare Roma. Ma perché - si stanno chiedendo in molti - ai Caraibi non ci resta per sempre?
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