"Marino è - citando il titolo di un vecchio film dei fratelli Coen - "L'uomo che non c'era"... Svuotato, reso superfluo e "caraibico", espatriato in patria... è così irrilevante che ormai anche le sue dimissioni sarebbero insignificanti... Nella storia politica di Roma non c'era mai stata una vacanza di governo, un vuoto, un vacuo, un'assenza così candida come quella di Ignazio, marziano con la bici al posto dell'astronave, mai perseguito per qualche delitto, ma sempre deriso per le sue goffaggini".
Un "de profundis" del berlusconiano "Il Giornale"? No: l'orazione funebre del giornalista Francesco Merlo sulla debenedettiana e scalfariana "La Repubblica".
.
Nessun commento:
Posta un commento