"Le organizzazioni religiose hanno - soltanto nella città di Roma - 273 strutture ricettive per 13 mila posti-letto. E siccome nella Capitale, fra hotel, "bed and breakfast" e "residence" - ha denunciato il giornalista Sergio Rizzo sul "Corriere della sera" - ce ne sono altri 1041, significa che, per ogni quattro siti privati di accoglienza, ce n'è uno della Chiesa cattolica".
Il segretario della Commissione episcopale italiana, monsignor Galantino, dovrebbe saperlo bene. E, allora, non sarebbe male che, prima di lasciarsi andare a prediche a questo, a quello e perfino al Governo della Repubblica italiana (che se le meritino o no) sull'accoglienza agli immigrati, le prediche le indirizzasse a casa propria. A tutte quelle strutture ricettive religiose che, tranne alcune degli immigrati infischiandosi, continuano ad offrirsi ai turisti e, in moltissimi casi, anche senza pagare Imu, Tasi e Tari. Come, per fare un solo esempio, le "Piccole ancelle del Cristo re" che, sul loro "web", continuano a proporre "72 camere, fra singole, doppie e triple, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, con servizi privati, tv color, "wifi" e ottimo ristorante". "Piccole ancelle del Cristo re", insomma, ma, in realtà, "Grandi ancelle del demone Mammona". Il demone della ricchezza, senza pietà, senza compassione e senza scrupoli. Amen, monsignor Galantino?
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