"Treno 2314 Roma Termini - Firenze S. Maria Novella - oggi - partenza alle 14,58 e arrivo previsto, nella stazione intermedia di Alviano dove sarebbero dovuti scendere alcuni viaggiatori (fra i quali un turista dall'Inghilterra) alle 16,01. Ad Orte, però, il treno non riparte. Prima, nelle stazioni successive, viene annunciato un ritardo di 5 minuti, poi di 55 fino all'annuncio della soppressione. E i viaggiatori con biglietto oltre Orte? Viene detto loro che, forse, verrà organizzato un pullman sostitutivo. Forse. Si dovrà sentire il Compartimento di Firenze. Chi volesse, comunque, potrebbe aspettare circa mezz'ora, ad Orte, e salire su un altro treno sulla stessa linea. E, per chi con destinazione Alviano, scendere ad Orvieto, attendere qui altri quaranta minuti circa per salire sul treno verso Roma, tornare dunque indietro e scendere ad Alviano intorno alle 17,40".
Roma Termini - Alviano, dunque, un centinaio di chilometri di binari, in tre ore e quaranta minuti circa invece di un'ora e tre minuti previsti sull'orario delle Ferrovie. Con due cambi di treno invece che nessuno. Ma, come testimoniato dai pendolari quotidiani, nulla di cui meravigliarsi: quasi tutti i pomeriggi, sui regionali da Roma Termini a S. Maria Novella, accade qualcosa per cui non si sa mai quando si arriverà a destinazione. Come, d'altra parte, sui regionali di un po' tutta Italia. Sulla prima pagina del sito delle "Ferrovie dello Stato" c'è la voce "Chi siamo". Dovrebbero aggiornarla e scriverci, onestamente, siamo degli inadempienti, degli inefficienti e dei buffoni.
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