"Atena Farghadani - una giovane disegnatrice ed attivista iraniana - il 14 agosto scorso era stata prelevata in casa, da un drappello di "pasdaran" della Guardia nazionale ,malmenata e trascinata in carcere. Il "reato": avere pubblicato alcune vignette giudicate "un attentato alla sicurezza nazionale" e "un'offesa alla "guida" suprema" in persona, l'ayatollah Alì Khamenei. Di qui il processo e la condaanna a 12 anni e 9 mesi. Ma poi, sull'onda di pressioni internazionali, era stata liberata tre mesi dopo. Lei, però, non si era piegata: aveva denunciato, in un video postato su "Youtube", quanto aveva dovuto patire: interrogatori di nove ore al giorno, un lungo periodo di isolamento senza poter vedere né i suoi parenti né il suo avvocato, addirittura le percosse e la costrizione a mostrarsi nuda. Poi, ancora su pressioni internazionali, un nuovo rilascio. Durato, tuttavia, pochissimo perché la condanna infertale è stata riesumata e lei è finita di nuovo in prigione".
Incredibile. Ma non è tutto. A giugno - anche se si è saputo soltanto ora - Atena Farghadani ha ricevuto il suo avvocato e, quando questi si è accomiatato, lo ha salutato stringendogli la mano. Non l'avesse mai fatto. Il suo avvocato è stato accusato di un gesto "al limite dell'adulterio" e lei è stata accusata di "condotta indecente" e, addirittura, di "relazione sessuale inappropriata" tanto da essere poi costretta a subire, perfino, un test di verginità e gravidanza nel carcere in cui è rinchiusa. Ai bambini, una volta, si diceva che venivano portati dalla cicogna. Secondo i "pasdaran" della Guardia nazionale iraniana e la "guida siuprema" ayatollah Khamenei, evidentemente, nascerebbero, invece, da una stretta di mano. Qui non si tratta più di fanatismo estremista e di intransigente custodia della rivoluzione khomeinista: qui si tratta, senza alcun dubbio, di follìa pura.
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