"Ignazio Marino - nel primo pomeriggio di oggi - ha revocato le sue dimissioni da sindaco di Roma e ha deciso di andare fino in fondo nella sfida al suo partito, il Pd, che di lui vorrebbe invece giustamente disfarsi".
A nulla è servito, come comunque previsto, il pranzo in casa del vicesindaco Marco Causi - presenti l'Ignazio, il commissario pd romano Matteo Orfini e quattro assessori, due di qua e due di là - a base di ottimo "Chardonnay" delle Langhe e di un piatto di spaìghetti alle sarde. L'Ignazio, infatti, non ha digerito il "te ne devi andare senza condizioni" e, magari, neppure gli spaghetti alle sarde. Cosicché, dopo una notte travagliata e una mattinata in attesa dell'effetto del bicarbonato, nel primo pomeriggio l'annuncio della revoca con l'illusione di poterla, alla fine, avere vinta lui. Illusione perché il Pd gli ha subito preparato un piatto ancora più pesante e indigesto degli spaghetti alle sarde: le dimissioni di tutti gli assessori e di tutti i consiglieri del partito. Una pasta e fagioli, insomma, con tante cotiche e tanto peperoncino. A prova di bicarbonato.
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