"Un pescatore di Rimini - stanco di vedere il figlio "marinare la scuola" e di restare, da mattina a sera, davanti ai videogiochi - ha cominciato a rimproverarlo alzando, spesso, la voce".
Il figlio si è convinto di star sbagliando? Macché: si è rivolto al giudice perché si è sentito "aggredito". Il giudice gli ha risposto che, se lui ci pensava bene, aveva ragione suo padre a rimproverarlo anche alzando la voce? Macché: gli ha dato ragione e ha condannato il padre giustamente severo, ad un anno e quattro mesi, per "violenza psicologica". Il padre, d'accordo, ha poi avuta sospesa la pena. Ma il figlio ha ricevuto, praticamente, il nulla osta per continuare a "marinare la scuola" e per restare, da mattina a sera, davanti ai videogiochi. Bravo giudice riminese: una sentenza così non l'avrebbe emessa neppure il celebre inquietante giudice del "Pinocchio" di Collodi.
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