"Poi però - narrano la cronache - Ignazio Marino ha smesso i panni di vittima sacrificale, ha indossato la corazza, si è munito di una spada e giù fendenti: "Cacciarmi? Se lo fate, io farò tutti i nomi: chi del Pd, ad esempio, mi ha proposto Mirko Coratti e Luca Ovedaine (due degli arrestati di "Mafia Capitale")... Vi tirerò giù tutti... Ho scritto ogni cosa nei miei quaderni e ho anche degli "sms" di dirigenti nazionali del partito".
Un ricatto bello e buono che, però, non sembra avere impressionato Matteo Renzi. Così come non lo ha impressionato la minaccia dell'Ignazio in armi di ritirare le sue dimissioni, come gli consentirebbe la legge, entro venti giorni. E non lo ha impressionato, neppure, l'offerta di appoggio di "Sinistra Ecologia Libertà" ad una rinnovata Giunta Marino. Secondo Renzi, insomma, Marino "delendus est", va abbattuto. Anche se venti giorni sono tanti e, in venti giorni, potrebbe accadere di tutto. Nel bene e nel male. E la partita potrebbe richiedere anche i tempi supplementari. Con un Marino-Totti che potrebbe decidersi a tirare, con un suo volumetto al veleno che sarebbe in uscita, un potente rigore. E con un Renzi-Buffon che potrebbe pararlo oppure no. Una roba da applaudire o da fischiare? Pd ed opposizioni, con gli striscioni e i petardi, sono già sugli spalti.
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