"Soltanto un terzo degli amministratori pubblici condannati per truffa o per illecito uso dei finanziamenti - ha denunciato "Italia oggi" - risarcisce quanto chiamato a pagare. E, quando paga, usufruisce anche di forti tagli".
La Corte dei conti, allora, o la Corte degli sconti? Qualcuno - con tutto il rispetto - farebbe bene ad occuparsene. Soprattutto perché mancati introiti o introiti tagliati non vanno certo a gravare sui ricchi stipendi dei magistrati della Corte, ma sulle entrate dello Stato. Che, al di là dell'aspetto morale, non può certo permettersi, in questo periodo di grave crisi economica, di rinunciare anche ad un solo euro.
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