"Il marocchino Jalal el Hanaoui - arrestato con l'accusa di istigare alla jihad sul "web" e per il quale, al processo, il pubblico ministero aveva chiesto otto anni di reclusione - è stato assolto, dalla Corte d'assise di Pisa, "perché il fatto non sussiste"".
Guardando i suoi "post", insomma, gli inquirenti e il pubblico ministero avrebbero avuto le traveggole e avrebbero letto lucciole per lanterne. Per fortuna la Corte d'assise di Pisa si è levata gli occhiali e ha letto niente di che. Con tanti saluti, anche, al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il quale, il giorno dell'arresto del marocchino Jalal el Hanaoui, aveva allegramente "cinguettato" sul suo "twitter": "Un altro punto per la "squadra Stato", un'altra efficace applicazione di antiterrosimo". Ma sempre attenzione: le sentenze dei giudici non si devono commentare, Nemmeno dal Ministro Angelino. Ognuno, dunque, si indigni e inorridisca per conto suo. In silenzio. Dentro di sé. Senza parlarne nemmeno con la mamma.
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