"La spesa sanitaria degli italiani nelle strutture private - che già nel 2013 è stata di 32 miliardi e mezzo e nel 2014 di 33 - nel 2015 è salita a 34 miliardi e mezzo. Ma molti, ben 11 milioni - di cui quasi due milioni e mezzo di anziani e poco più di due milioni di giovani fra i 16 e i 34 anni - non hanno avuto la possibilità economica di fruire di queste strutture private, dopo essere stati "scoraggiati" dalle strutture pubbliche, e, così, sono rimasti senza diagnosi e senza terapie anche nei casi più gravi. Senza la minima assistenza, insomma, alla faccia di quel diritto alla salute tutelato anche dalla Costituzione".
E il Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, di fronte ad una simile vergognosa situazione? "Non si possono fare - si è quasi inquietata - le nozze con i fichi secchi". Non c'è dubbio, per carità. Ma chi è che, tagliando anche i finanziamenti strettamente necessari alla Sanità pubblica e non tagliando invece le vere spese inutili, ha fatto sì che le nozze Stato-cittadini da assistere e da curare non si potessero fare, almeno, con i fichi freschi? Il Governo del quale lei fa parte. Nei confronti del quale però, nel momento degli irresponsabili tagli, avrebbe dovuto reagire con un irato "sacco di nespole". Oppure lasciare, sdegnata, la sua vigna governativa e andare a coltivare, dietro casa, una piantagione di kaki.
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