"Il voto nelle amministrative parziali del 5 e del 19 giugno, che ha visto un preoccupante calo del Pd, è stato così interpretato dal "premier" Renzi: "Non è stato un voto di protesta, ma di cambiamento".
Ma, se nessuno voleva protestare, perché in moltissimi, allora, hanno deciso di cambiare? Perché, se nessuno ce l'aveva con lui, in moltissimi hanno deciso di camabiare dal suo ad altro partito? Sembrerebbe, quella interpretazione del "premier" Renzi, un ingenuo gioco di parole. Ma - ecco il punto - reggerà nella Direzione del Pd convocata per il prossimo venerdì? C'è da dubitarne. Non solo perché la minoranza arriverà con la faccia più truce del solito. Ma anche perché - come ha voluto motteggiare, beato lui, il Matteo - il prossimo venerdì "sarà il Giorno di San Giovanni che, si dice, non vuole inganni". Appunto.
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