"I risultati finali di queste elezioni parziali - dati alla mano - hanno evidenziato che il Pd ha perso duramente, il centrodestra non ha vinto e il "Movimento 5 stelle" ha clamorosamente conquistato due città quali Roma e Torino".
Ora, però, dovrebbe essere il tempo delle riflessioni. Ma delle riflessioni oneste e coraggiose. Matteo Renzi dovrebbe convincersi che, se il Pd ha perso, non è che lui ne è fuori perché non ci ha messo la faccia come "premier", ma c'è dentro fino al collo in quanto, del partito, ha voluto essere il segretario e l' "uomo solo al comando". Silvio Berlusconi e Matteo Salvini dovrebbero capire che non hanno vinto perché un esercito, come quello del centrodestra, non può scendere in battaglia allo sbaraglio, non coeso, senza una tattica, una specie di "esercito di Franceschiello". Beppe Grillo dovrebbe ammettere che le sue vittorie non sono venute tanto dalla forza del suo "Movimento" quanto dalla debolezza degli altri schieramenti e che, dunque, sarebbe solo un sogno comico quello, ora, di una sua prossima "marcia su Roma" verso Palazzo Chigi o Palazzo Venezia. Ma sarà veramente il tempo delle riflessioni oneste e coraggiose? O continuerà ad esserci il tempo degli struzzi con la testa soitto la sabbia? La risposta ci sarà con i giorni che verranno. Difficili per tutti.
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