"La profonda voragine dell'Inps - ha ribadito il suo presidednte, Tito Boeri - è ormai arrivata a 56 miliardi".
Quello che inquieta di più, comunque, è che, di quei 56 miliardi, 54 sono dovuti al mancato versamento dei contributi dei propri dipendenti da parte di Regioni, Comuni ed Enti pubblici vari. Dice: ma il mancato versamento dei contributi dei propri dipendenti non costituisce reato da punirsi duramente in sede civile e fino a due anni in sede penale? Certo. Ma per i privati mica, evidentemente, per Regioni, Comuni ed Enti pubblici vari. I quali, così, hanno continuato e continuano a delinquere in tutta sicurezza e tranquillità. Protetti, vergognosamente, dallo Stato. Dalla Magistratura contabile e non contabile e dai vari Governi i quali non se la sentono di mettere il dito nella piaga e crearsi tanti nemici politici. Tanto, poi, c'è sempre pronta la soluzione più cinica e vigliacca: bloccare gli adeguamenti delle pensioni dei "poveri Cristi", lasciare le minime a livelli di fame, imporre contributi di solidarietà, costringere a lavorare fino a settant'anni e altre porcherie di questo genere già allo studio. "L'Italia - ha scolpito, all'articolo 1, la Carta costituzionale - è una Repubblica fondata sul lavoro..." Ma oggi, con gli alti livelli di disoccupazione, nemmeno tanto. E nemmeno tanto, ancor più, fondata sui contributi delle sue Istituzioni. Veramente scandaloso.
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