"Berlinguer, Ingrao, l'Anpi - così su "Huffington post", a proposito delle strumentalizzazioni e delle polemiche sul "sì" e sul "no" al referendum sulla riforma costituzionale, il giornalista Alessandro De Angelis - Nel grande luna park della politica, alla ricerca del suono, del colore, della trovata ad effetto, la memoria diventa lucetta da accendere e spegnere come conviene al momento o suono per accompagnare il nuovo giro di giostra che, in questo caso, sarebbe il voto sulla Costituzione... I simboli del Pci, nelle frenetiche mani della nuova classe dirigente anticomunista alla guida del Pd, che vedeva nel passato un ferro vecchio, ora scopre che i ferri vecchi possono essere utili prima di rimetterli nel cassonetto. E' l'ideologia della rottamazione, figlia di una politica senza storia e senza cultura, attenta al consenso più che al senso collettivo, indifferente alle identità, storie e sedimentazioni culturali profonde... Non è da oggi la tendenza della politica a rileggere il passato per legittimare il presente. Si pensi a quante volte, nel Pci e anche dopo, le "svolte" e le correzioni di linea venivano iscritte all'interno di una sapiente "rilettura" della storia al punto che ci siamo imbattuti in qualche Gramsci dipinto come "liberale" o in un Togliatti "socialdemocratico". Qui però, nel grande luna park di oggi, siamo oltre. E non solo perché gli animatori del dibattito non brillano per raffinatezza intellettuale. Siamo oltre perché c'è il prevalere assoluto della dimensione cinica e strumentale..."
Nulla, obiettivamente, da eccepire. Purtroppo.
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