"Non aveva potuto pagare, a suo tempo, 10 mila euro di contributi e stava però saldando con un piano concordato a rate - ha pubblicato la "Nuova Sardegna" - ma un giorno è arrivato un funzionario di "Equitalia" e le ha pignorato l'auto, con tanto di "pass" rilasciato ai sensi della legge 104, che utilizzava per sua figlia disabile".
Non si tratta di un isolato episodio imbecille e disumano di "Equitalia". Solo alcuni giorni fa, ad esempio, una madre, alla quale era stato ucciso il figlio e non aveva mai ricevuto un euro di risarcimento stabilitole dal giudice, si è vista recapitare una cartella con l'imposta di registro da pagare proprio sulla sentenza di condanna dell'assassino. Recapitare lei, non l'assassino. C'è da chiedersi, allora, quale fine abbiano fatto, tra l'altro, le solenni assicurazioni di un' "Equitalia" più attenta, più razionale, più comprensiva, soprattutto più umana. Alla faccia. Altro che "Equitalia" umana: "Equitalia squalo tigre". Vergogna. Senza cervello e senza cuore.
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