"Musei e siti aarcheologici - è arrivata notizia dalla Sicilia - resteranno chiusi a Pasqua e, poi, tutti i giorni festivi".
Resteranno chiusi, cioé, proprio quando l'afflusso dei turisti, italiani e stranieri, sarebbe evidentemente maggiore. Roba da condanna a morte nel senso di condanna al licenziamento in tronco per i "reati" di idiozia e di inefficienza. Nè vale la difesa che tutto dipende dalla mancanza di fondi per pagare gli straordinari al personale. Perché non vale? Perché, se si fosse trattato di dirigenti intelligenti e capaci, avrebbero contratto un prestito per pagare quegli straordinari, avrebbero tenuto aperti tutti i tesori della Sicilia e avrebbero incassato tanti di quegli euro da poter restituire il prestito e tenersi qualcosa anche per future iniziative culturali. Oltre a non fare una meschina figura con i turisti destinati a rimanere, a migliaia, fuori dai cancelli chiusi. E, anche, a dare un sonoro schiaffo ai tagliatori scriteriati della Regione Sicilia e del Ministero ai Beni culturali (beni culturali troppo spesso negati al pubblico) e al Turismo (un turismo troppo spesso preso incoscientemente a calci). Niente, invece, iniziative intelligenti. Niente schiaffi meritati a Regione e Ministero. Ma tanta legittima rabbia e delusione fra i turisti che saranno trattati, anche questa volta, con menefreghismo e disprezzo. Siti archeologici e musei siciliani, dunque, un'altra miniera d'oro che, invece di essere sfruttata, viene ricoperta di fango. Il "premier" Renzi dovrebbe dire qualcosa, forse, Maremma Sicilia. Magari, come da un po' di tempo gli piace, anche in inglese maccheronico. Se vuole.
.
Nessun commento:
Posta un commento