"Acque un po' più tranquille nel Pd - era stata l'impressione generale - dopo il successo dei candidati renziani nelle "primarie" per la scelta dei nuovi sindaci da proporre a Roma e a Napoli. Impressione sbagliata. Perché, passato il primo momento di euforia, stanno montando acque sempre più agitate".
A Roma si è infatti scoperto che, a votare i candidati, sono andati appena in 47 mila (meno della metà della volta scorsa) e che, di questi 47 mila, ben tremila hanno deposto una scheda significativamente bianca. Ma a Napoli peggio. A Napoli si sarebbe scoperto - e in parte fissato, anche, dalle telecamere di "Fanpage" - che alcuni sarebbero andati a votare per la candidata Valeria Valente dopo che qualche ex consigliere comunale suo amicoi li avrebbe "addolciti" con qualche spicciolo, con un babà o con una "tazzulilla 'e café". Non solo: avrebbero votato per la candidata Valeria Valente, secondo quanto sussurrato da Denis Verdini in persona, più di 500 suoi "mercenari". Il tutto determinando la sconfitta, per poco più di 400 voti, di Antonio Bassolino. Il quale, infatti, ha parlato di "mercimonio disgustoso" e starebbe meditando di ricorrere alla Commissione di garanzia del partito. Mentre - fatto ancora più preoccupante - avrebbe addirittura aperto un fascicolo, sulla "questione primarie pd" la stessa Procura di Napoli. Contrordine, insomma, compagni: le acque nel partito, alla vigilia delle amministrative di primavera, non sono affatto divenute più tranquille. Specialmente nel Golfo di Napoli.
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