"Stefania Sommella - la moglie del sottufficiale Gianluca Danise morto, recentemente, per avere contratto un tumore a causa dell'uranio impoverito respirato e ingerito durante le missioni italiane all'estero - ha chiesto di essere aiutata, ora, dallo Stato".
Ma perché - potrebbe sorprendersi qualcuno - lo Stato si è disinteressato della morte del suo sottufficiale e della sorte della famiglia? Ebbene sì. Come nella stragrande maggioranza di casi simili. Continua, cioé, il vergognoso comportamento di uno Stato che non solo insiste a negare ogni sua evidentissima responsabilità per avere esposto i militari all'uranio impoverito, ma poi, quando a decine e decine continuano a morire, insiste a negare ogni risarcimento alle loro famiglie. Ora, dunque, il caso della signora Stefaania Sommella, abbandonata a se stessa con una bimba di 14 mesi, un mutuo da pagare e il disagio di dover pietire quanto le spetterebbe di diritto. Che schifo questo nuovo "chissenefrega" dello Stato.
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