"Curava i bambini malati, alcuni orfani, nella Onlus "For life" - nel piccolo e sperduto villaggio di Maijomboni, alle porte di Malindi, in Kenia - Si chiamava Rita Fossaceca, aveva 51 anni ed è stata uccisa da un gruppo di bastardi armati".
Ma, evidentemente, avere 51 anni, chiamarsi Fossaceca e morire mentre ci si sta sacrificando ogni giorno in un mondo abbandonato, per dei poveri bambini, vale molto meno che avere 28 anni, chiamarsi Solesin e morire mentre si sta assistendo ad uno spettacolo musicale, una sera, nella splendida Parigi. Per la coraggiosa volontaria Rita Fossaceca, infatti, nessuna grande attenzione di quotidiani e di televisioni, nessun aereo speciale, nessuno spettacolare corteo funebre, nessuna partecipazione anche delle maggiori Istituzioni. Per lei, infatti, solo un messaggio di cordoglio del Governatore del Molise, la sua regione, e del Ministro degli Esteri dell'Italia, la sua patria. Non che non si dovesse degnamente onorare - ci mancherebbe - la giovane Valeria Solesin, uccisa barbaramente dagli assassini dell'Isis, ma perché non onorare degnamente anche la volontaria Rita Fossaceca, uccisa barbaramente mentre stava dedicando la sua esistenza a dei poveri bambini kenioti? Perché, insomma, un'Italia così? E c'è, pure, di peggio: questa sera si giocherà la partita di calcio Napoli-Inter. Televisisoni, giornali, partecipazione, personalità, dibattiti. Rita Fossaceca vuoi mettere tu e i calciatori Higuain e Handanovic?
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