"Il Presidente francese Francois Hollande aveva detto - commentando la strage di Parigi - l'Isis ci attacca per il nostro intervento, contro di loro, accanto al Governo del Mali".
Cotto e mangiato. I terroristi dell'Isis, dopo nemmeno una settimana dalla strage di Parigi, hanno voluto confermare le parole del Presidente Hollande e sono andati direttamente sul posto: sono arrivati fino alla capitale del Mali, Bamako, hanno assaltato il lussuoso hotel "Radisson blu", hanno preso in ostaggio 170 persone, qualcuna ne hanno poi rilasciata (avendo dimostrato di conoscere il Corano), una trentina ne hanno uccise. Poi, nel pomeriggio, l'intervento delle "teste di cuoio" e fine del nuovo assalto jiadista. Resta comunque, pur sempre, il fatto grave che i terroristi dell'Isis hanno voluto dare l'ennesima prova di poter agire come e quando vogliono, in questo o in quel Paese. E il fatto anch'esso grave che, dietro alle solite ipocrite manifestazioni di sdegno e di solidarietà, il cosiddetto "mondo civile" sta continuando ad offrire la sua civiltà, su un piatto d'argento, a qualche decina di migliaia di barbari selvaggi. Incredibile.
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